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Che cosa è il Clinical BDSM?

di Ayzad, scrittore ed esperto di BDSM e sessualità atipica

CHE COSA È… IL BDSM CLINICAL

Benché i giochi erotici di dominazione e sottomissione esistano da sempre, dopo il grande successo di Cinquanta sfumature di grigio il BDSM ha smesso di essere un argomento “proibito” e oggi è difficile trovare qualcuno che ignori del tutto l’esistenza del bondage, l’uso ricreativo dei frustini e così via. I – non proprio bellissimi, diciamolo – romanzi rosa della signora James tuttavia non hanno però presentato tutti gli aspetti di un mondo estremamente vario.

Una nicchia particolarmente misteriosa è per esempio quella del BDSM a tema medico, o ‘clinical BDSM’. Il principio di fondo è quello di “giocare al dottore”, ma c’è una bella differenza con quel che facevamo da bambini. Anzi, le differenze sono almeno tre: l’approccio, gli strumenti usati e le pratiche eseguite.

L’approccio alla dominazione clinica

Naturalmente in qualsiasi gioco sessuale non c’è un solo approccio “giusto”: purché le cose restino sempre sicure e consensuali, ciascuno di noi ha gusti, fantasie e modi di giocare differenti e perfettamente validi. Nel clinical BDSM tuttavia la seconda parola non va dimenticata. Il punto stesso di questa attività è sottolineare il grande divario di potere che c’è fra il paziente e il medico, che per la durata della seduta detiene il completo controllo di ogni sensazione e vulnerabilità del partner.

Una mistress clinical, allora, potrebbe divertirsi a vestire come una infermiera sexy o una dottoressa… ma non proprio (o non solo) per soddisfare la persona da visitare. Anche un medico master probabilmente si scatenerà nel mettere in imbarazzo la paziente, esplorarne il corpo senza alcun ritegno e sottoporla a visite e “cure” che possono andare dal titillante al doloroso.

Il fatto è che ci sentiamo tutti in soggezione dei dottori: anche quelli veri possono decidere di imporci  trattamenti invasivi, degradanti o apparentemente crudeli, quindi di fronte a un camice bianco ci viene istintivo sperimentare una sensazione di inferiorità che con un po’ di intelligenza può venire trasformata in una fonte di grande eccitazione.

Le attrezzature e gli strumenti per il clinical

Quando si fa BDSM a tema medicale lo scenario costituisce gran parte della fantasia, quindi gli appassionati del genere si impegnano a investire un po’ per ricreare l’ambientazione giusta. A volte può essere sufficiente il camice di cui parlavamo sopra e un banale stetoscopio per costruire l’illusione di una visita in piena regola; in altri casi ci si può lanciare in acquisti di attrezzi BDSM e strumenti medici molto più importanti.

Diverse case produttrici di veri articoli sanitari vendono online i loro strumenti, da quei malefici martelletti per provare i riflessi alle rotelle di Wartenberg usate in neurologia (e deliziose da passare sulla pelle per scatenare brividi al confine fra il solletico e il dolore).

Se qualcuno si limita a tenere nell’armadio dei giochi un apparecchio professionale per clisteri o un divaricatore orale concepito per i dentisti ma molto pratico per tenere spalancata la bocca della propria vittima, c’è anche chi allestisce un angolo di casa con una vera poltrona ginecologica, paravento bianco e tutto ciò che si può trovare in un vero studio medico. E naturalmente ci sono negozi BDSM specializzati in prodotti di questo tipo: minacciosi quanto quelli veri, ma ancora più sexy.

Le pratiche clinical BDSM

Ma cosa fanno, nel concreto, i master e le mistress clinical? Anche qui è questione di gusti personali e, soprattutto, di negoziazione fra partner per decidere insieme quali giochi accendano di più la fantasia di entrambi.

Si può cominciare con pratiche decisamente soft come limitarsi a una visita generale nella quale la persona dominante fruga ogni anfratto del corpo dell’altra, ne saggia le reazioni (o la resistenza), e nel frattempo non dimentica nemmeno di tempestare il povero paziente con domande terribilmente imbarazzanti sulla sua vita sessuale, le sue perversioni e soprattutto le fantasie più sconce. Gli appassionati però quando parlano di clinical si riferiscono principalmente ad alcune pratiche più o meno standard.

Dilatazioni

Vagina e ano possono essere dilatati usando le dita e una congrua quantità di lubrificante, ma chi ama le ambientazioni mediche può utilizzare apposita attrezzatura BDSM o di origine ospedaliera, quali speculum e retrattori. La sensazione è chiaramente molto più intensa, persistente e umiliante rispetto al contatto con un altro corpo umano – e sono proprio questi aspetti a risultare eccitanti per i cultori della pratica.

Playpiercing

Per ‘playpiercing’ si intende l’inserimento di aghi nella pelle con l’unico obbiettivo di stimolare sensazioni molto intense. I materiali usati sono gli stessi che trovereste in un vero studio medico: aghi sterili monouso (come quelli montati sulle siringhe, ma disponibili in vari spessori), disinfettanti e cerotti.

Il principio è semplice: si solleva un lembo di pelle disinfettata pizzicandolo fra due dita, ci si assicura di non pungere vene, tendini o altre strutture superficiali, e si inserisce l’ago perpendicolarmente alla piega, facendolo spuntare dall’altra parte. La sensazione è ovviamente molto forte, ma così facendo non si provoca alcun danno e anche il sanguinamento quando si toglie l’ago si limita a un paio di gocce.

Clisterizzazione

Nota anche col nome inglese di ‘enema’, questa pratica consiste nell’immettere liquidi (di norma acqua leggermente salata) nell’ano utilizzando strumenti clinical appositi come perette, siringhe a pistone o enteroclismi.

Lo scopo è sia di ripulire l’intestino basso per potersi poi dedicare a penetrazioni senza problemi di sporcizia, sia di causare una sensazione di riempimento che può andare dal piacevole all’insopportabile a seconda della quantità di liquido usato. Parte del gioco consiste nel controllare il disagio e l’imbarazzo del paziente durante una delle funzioni più intime del suo organismo.

Cateterizzazione e sondaggio

Pratica quasi esclusivamente maschile per motivi anatomici, consiste nell’inserire appositi oggetti sterili nell’uretra per dilatarla o per controllare lo svuotamento della vescica senza che il paziente possa opporsi.

 

Tutte le pratiche sopra indicate sono caratterizzate dal penetrare le barriere naturali del corpo umano. Se da un lato è proprio questo il loro fascino, dall’altro la cosa le rende anche notevolmente più rischiose di altri giochi BDSM – compresi quelli che possono apparire più violenti.

Stando così le cose, diventa indispensabile utilizzare solo attrezzatura e strumenti di qualità, che devono essere disinfettati (e possibilmente sterilizzati) con la stessa cura che si avrebbe in una sala operatoria per ridurre il pericolo di infezioni. Le pratiche stesse richiedono poi una certa dimestichezza con l’anatomia e con l’utilizzo degli strumenti: i giochi che coinvolgono l’uretra e la clisterizzazione sono in particolare particolarmente pericolosi se improvvisati senza cognizione di causa.