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La famiglia omogenitoriale

di Anna Castagna, educatrice e consulente sessuale

L’omogenitorialità è un tema molto discusso nella società odierna.

Per poterlo capire e comprendere affronteremo attraverso questo articolo cosa significa essere una famiglia genitoriale, il cambiamento del concetto di famiglia e cosa dicono gli articoli scientifici a riguardo.

Iniziamo!

La famiglia e la sua evoluzione:

Per entrare nel merito di questo tema è importante analizzare il significato di famiglia.

La famiglia, grazie all’evoluzione sociale, assiste a diverse comparse di nuovi modelli di, che non si riducono alla famiglia tipo madre-padre-figli, ma assumo un significato ben più ampio.

Basti pensare come il concetto di genitorialità è mutato nel tempo, abbandonando il significato di “salvaguardia della specie” e trasformandosi sempre di più in un concetto di cura e di progetto parentale.

Molto spesso, infatti, il significato di madre e padre non si rifà al legame biologico ma al significato sociale e affettivo nei confronti delle figure di riferimento (vedi ad esempio i bambini adottati).

La genitorialità è vissuta quindi come uno stato volontario, che non ha più a che fare con il mantenimento della specie, ma ha a che fare con una progettualità legata all’accudimento.

Si configura così non più come un ruolo ma come una funzione, la funzione del “prendersi cura”.

Analizzato questo nuovo significato pare evidente che il nuovo modello di famiglia può sposare diversi modelli come anche quello omogenitoriale.

La famiglia omogenitoriale:

La famiglia omogenitoriale è un nucleo famigliare composto da almeno un genitore omosessuali dove è presente un legame con un figli*.

Nelle famiglie omogenitoriali sono centrali 2 aspetti: non c’è una differenziazione di sesso all’interno della coppia e non vi è una coincidenza tra genitorialità biologica e genitorialità sociale, come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente (e come accade spessissimo nelle famiglie ricostruite)

Purtroppo, in Italia non esiste una legislazione che regoli questo tema, spesso così le famiglie si vedono costrette a spostarsi in stati esteri per poter portare a termine il progetto genitoriale.

Quali sono i pregiudizi sulle famiglie omogenitoriali:

Il tema dell’omogenitorialità è ancora vittima di moltissimi pregiudizi.

Si crede ad esempio che l’assenza del padre o della madre possa portare a dei problemi di natura psicologica su figl*.

C’è la falsa credenza che un genitore omosessuale possa rivelarsi meno stabile sia a livello psicologico che a livello relazionale.

Si ha la paura che l’orientamento dei genitori possa influenzare l’orientamento dei figl*.

Si teme che i figl* di coppie omogenitoriali possano essere emarginati o bullizzati.

E tanti altri…

Cosa dicono gli studi scientifici:

Gli studi scientifici fatte sulle famiglie omogenitoriali smentiscono tutte le ipotesi soprariportate.

150 pubblicazioni scientifiche svolte da 1972 in poi rilevano che non c’è differenza tra le famiglie omogenitoriali e le famiglie eterosessuali in merito all’incidenza di disturbi dell’identità di genere sui figl*, all’incidenza di disturbi psicopatologici e all’incidenza e sull’incidenza dell’orientamento omosessuale.

Inoltre, è emerso che i genitori omosessuali mostrano gli stessi livelli di competenza e di stress genitoriale dei genitori etero ma maggiori livelli di cogenitorialità e uno stile educativo meno rigido.

Riguardo l’incidenza di esperienze di bullismo è emerso che sono simili a quelle di figl* cresciuti in famiglie eterosessuali ma variano rispetto al contenuto, in quanto il bullismo su bambin* cresciuti in famiglie omogenitoriali il contenuto dell’atto di bullismo colpisce maggiormente la situazione famigliare che altre caratteristiche dell’individuo.