La costruzione dell’identità dall’infanzia all’età adulta
di Alessia Merli, psicoterapeuta
Se proviamo a cercare sul dizionario il significato della parola identità, ci accorgiamo che ha molteplici declinazioniche spaziano da riferimenti matematici ad oggetti. Ho scelto di riportare quelle riguardanti la persona e riconducibili a quanto sto scrivendo.
Che cos’è l’identità?
-Dati anagrafici e somatici che consentono di riconoscere una persona;
-Insieme di caratteri fisici e psicologici che rendono una persona quella che è, diversa da ogni altra;
-Senso del proprio essere continuo attraverso il tempo e distinto, come entità, dalle altre.
In psicologia
L’identità può essere definita come la consapevolezza che aspetti differenti dell’immagine del Sé formano un sistema coerente ed integrato; seleziona comportamenti al fine di un adattamento e favorisce la progettualità.
Gli studi sull’identità e sul concetto di sé si occupano di rispondere alla domanda del soggetto “chi sono io?”. Per capire meglio cosa si intende con “identità” e con “sé” specifico che, secondo una prospettiva comune a più costrutti teorici contemporanei, l’identità riguarda gli aspetti riferibili alle caratteristiche fisiologiche e psicologiche in relazione al contesto di appartenenza; il sé riguarda gli elementi descrittivi che comprendono le caratteristiche individuali, le competenze e gli aspetti esperienziali.
La ricerca psicologica ha inoltre evidenziato che l’area tematica identitaria analizza la dimensione processuale attraverso cui la persona costruisce il proprio funzionamento psicologico.
Gli studi del sé si orientano sulla struttura fondante del concetto di sé, come l’individuo costruisce una teoria su se stesso, definisce se stesso in termini di autoconsapevolezza, capacità riflessiva e autorappresentazione.
Dopo questa doverosa premessa vorrei illustrare i principali processi che intervengono nella costruzione dell’identità declinandola in una prospettiva evolutiva.
L’identificazione
Un aspetto importante nel percorso di costruzione dell’identità è l’identificazione, ovvero quel processo attraverso cui si acquisiscono ruoli sociali assumendo tratti del comportamento delle persone che si ammirano e che sono punti di riferimento.
Fin da bambini ci ritroviamo circondati di persone che si occupano di noi e negli anni iniziamo ad imitare i loro modi di fare, di comportarsi nei diversi contesti sociali; ci troviamo altamente esposti al loro modo di leggere ed interpretare le situazioni e gli avvenimenti che accadono dentro e attorno a noi.
Nei prime due anni di vita si gettano le basi per la consapevolezza di sé, ma anche della distinzione tra sé e l’altro. Il rapporto con le figure di riferimento diventa la base sicura da cui partire per imparare ad esplorare il mondo attraverso schemi mentali, per lo più inconsapevoli, su chi siamo e chi sono gli altri con una percezione sempre più chiara delle emozioni e del proprio punto di vista.
L’individualizzazione
Negli anni dell’adolescenza si innesca il naturale processo di individualizzazione in cui non basta più il rispecchiamento con l’altro che è stato immagazzinato. Emergono in maniera considerevole le proprie particolarità, i propri modi di essere e le relative specificità. Sono questi gli anni in cui la sessualità assume un ruolo fondamentale, i legami con gli altri si fanno più stretti ed intimi e non solo il corpo, ma tutta la persona, si ritrova in balia di profondi cambiamenti: l’interesse per l’altro sfocia anche nella sfera sessuale.
Per approfondimenti in proposito, vi rimando all’articolo della dr.ssa Anna Castagna su cosa si intende per identità di genere e orientamento sessuale.
La capacità astrattiva si manifesta dando la possibilità di andare oltre i fatti concreti elaborando ipotesi e teorie sulla realtà al di là di quella vissuta. Questo aspetto dà un’importante significato alla dimensione del tempo: emerge la consapevolezza di avere un passato e si iniziano a porre domande sul futuro,lo si immagina e lo si progetta.
La base sicura genitoriale viene costantemente messa in discussione perché considerata meno essenziale alla conferma della propria identità: sono i pari i nuovi modelli con cui ci si rapporta e confronta creando legami stretti caratterizzati da complicità. Si ricerca autonomia dalla dipendenza passata.
Le emozioni correlate
Questi sono gli anni delle emozioni forti: la rabbia, il senso di colpa e il bisogno di indipendenza emergono in maniera importante. L’attaccamento primario con le figure di riferimento gioca un ruolo fondamentale in questa fase, tanto più sarà stato stabile e sicuro tanto più sarà facile staccarsi dai genitori per intraprendere un percorso più autonomo e personale.
Infine
Questo processo di costruzione non termina con l’adolescenza: pur proiettandosi nell’età adulta, è soggetto a continue revisioni, confronti e consolidamenti per l’intero corso di vita.
La costruzione della propria identità strizza l’occhio al singolo individuo, al suo rapportarsi agli altri, al suo stare nel mondo e a come affronta le esperienze. Si può affermare che sia una crescita continua che ammette cambiamenti e riposizionamenti per una maggiore e soddisfacente consapevolezza di se stessi.