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Romanzi rosa ed erotici

Perché la letteratura per adulti è disprezzata?

di Lucia Zambrano, web content writer e scrittrice

Se sei mai capitato su un gruppo Facebook dedicato alla lettura, avrai di sicuro notato una cosa: è una gara continua a chi ce l’ha più lungo. Il libro1. Quando qualcuno osa chiedere un consiglio di lettura, è un susseguirsi di titoli di grandi classici. Senza contare poi quelli che postano le foto degli ultimi libri acquistati, che sono rigorosamente mattoni.

In tutto questo, la letteratura per adulti sembra non esistere. Peggio: quando qualcuno osa condividere un romanzo erotico o romantico, arriva implacabile la “polizia della lettura”, pronta a far presente che quella non è vera letteratura e che quindi tu non sei un lettore “degno”.

Mettiamo in chiaro una cosa: in cinque anni di Filosofia, ho collezionato un buon numero di mattonazzi in libreria. Eppure, non condivido questo disprezzo per la letteratura per adulti, che infatti leggo e scrivo. Perché la mia posizione sembra essere minoritaria? Perché tutti disprezzano i libri romantici ed erotici?

Ecco le mie due lire.

1. Il 90% dei romanzi rosa è merda

Il 90% dei romanzi per adulti e romantici è merda. A onor del vero, il 90% di tutto è merda, come disse lo scrittore di fantascienza Theodore Sturgeon. Secondo la legge di Sturgeon, infatti, gran parte delle opere in circolazione sono pensate male e scritte anche peggio. Poco male, dato che la maggior parte delle persone avrebbe comunque standard bassissimi.

Quando Sturgeon espresse questa idea, lo fece per difendere la fantascienza dalla fama di “falsa letteratura” di cui soffriva al tempo. In realtà, il concetto si applica a tutti i generi e quindi anche ad erotico e rosa.

A causa della popolarità di questi generi, tanto disprezzati quanto letti, siamo invasi da storielle romantiche di bassa lega. D’altra parte, basta dare un’occhiata nelle altre sezioni della libreria per trovare romanzi “storici” che sembrano usciti da un episodio di “I Tudor”, fantascienza che rimastica sempre gli stessi concetti, cloni venuti male di Poirot…

Insomma, la merda è ovunque. Semplicemente, quella rosa si vende meglio di quella di altri generi.

Perché la letteratura per adulti è disprezzata

2. La lettura dev’essere fatica e dolore

Il vero peccato capitale della letteratura per adulti è però un altro: è troppo leggera per essere rispettabile. In Italia, i lettori rispettabili leggono roba pesante e pregna di significato. La lettura non dev’essere divertente, ma utile per “nutrire l’anima”.

Sorvoliamo sulla monnezza partorita seguendo questa filosofia, altrimenti finisco fuori tema.

Dalle scuole medie in poi, i libri sono sempre visti come qualcosa da analizzare e da studiare, non da leggere per piacere. Prendiamo i poveri “Promessi Sposi”, nato tra l’altro come un ibrido tra romanzo rosa e d’avventura: in quanti l’hanno letto per intero? Pochissimi: la maggior parte delle persone ha letto pochi brani selezionati, che hanno dovuto imparare a memoria e analizzare fino alla nausea.

Stesso discorso per la Divina Commedia e per qualsiasi altra opera cui ci approcciamo sui banchi di scuola.

Ci insegnano da sempre che la lettura dev’essere faticosa e che deve servire a qualcosa, altrimenti non vale come lettura “vera”. E così le persone finiscono per non leggere o per sviluppare un rapporto quasi masochistico con i libri, per cui più soffrono e più sono contenti2.

La stragrande maggioranza dei romanzi per adulti serve solo per eccitare e divertire; quelli con altre finalità si contano sulle dita di una mano monca. È quindi ovvio che vengano visti come qualcosa di basso e da disprezzare, mentre coloro che li leggono sono “lettori di serie B”, che non riescono ad approcciarsi alla letteratura “seria”.

3. Non si fa la cacca in pubblico

L’ultimo punto riguarda soprattutto il genere erotico, reo di mettere sulla pubblica piazza qualcosa di privato e di vergognoso. Così come non si fa la cacca in pubblico, non si parla (e non si legge) di sesso.

Paradossalmente, la violenza è considerata molto meno vergognosa, come fece notare anni fa lo scrittore George Martin.

“Posso descrivere un‘ascia che entra in un teschio umano in modo dettagliato ed esplicito e nessuno batterà ciglio. Offro una descrizione simile, nello stesso dettaglio, di un pene che entra in una vagina, e ricevo lettere a riguardo e la gente mi boicotta. Secondo me questo è frustrante, folle. In sostanza, nella storia del mondo i peni che entrano nelle vagine hanno dato piacere a molte persone; asce che entrano nei teschi, beh, non altrettanto.”

Siamo così abituati a vergognarci di quello che facciamo a letto (o in cucina, o dove ci pare), da non riuscire a leggere una scena di sesso scritta in modo esplicito senza vergognarci.

Quando riusciremo a liberarci di tutti questi pudori, forse anche il genere erotico vivrà una nuova primavera.


Mi scuso per la battuta triste, ma non ho resistito.

Non prendetelo come kink shaming, sia chiaro.