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Corpo e Sessualità

di Alessia Merli, psicoterapeuta

Molto è già stato detto sul corpo e, quando ho deciso di scrivere questo articolo, ho pensato che non volevo ripercorrere idee espresse da colleghi ben più autorevoli di me. Il mio intento è esprimere un pensiero che possa far nascere riflessioni alla luce degli anni che stiamo vivendo.

Ho cercato un’immagine da cui partire. Ho ripescato dalla mia memoria alcuni film visti recentemente, uno fra tutti “Dov’è il mio corpo?” di Jérémy Clapin (2019, Francia).

Ne è derivato il corpo come luogo, ovvero come un ambito spaziale idealmente determinato.

Corpo come luogo….

…il luogo del fare. Il corpo ci permette di compiere azioni tanto banali – come salutare – quanto complesse – come scalare una montagna. Ci accompagna ovunque ci spostiamo, ci sorregge in molte situazioni, si plasma attraverso l’esercizio fisico a cui lo sottoponiamo.

…il luogo dello stare. Lo stare nello spazio che occupiamo, nel tempo che viviamo. Il corpo è il nostro contenitore: quell’ambiente che abitiamo fin dalla nascita e di cui quotidianamente impariamo a prenderci cura.

…il luogo dell’evoluzione. Il corpo cambia nel tempo, cresce, si sviluppa seguendoci nelle trasformazioni che la vita richiede.

…il luogo dell’essere. Il corpo è il nostro essere in mezzo agli altri: una sorta di biglietto da visita attraverso cui raccontiamo chi siamo o, per lo meno, come intendiamo mostrarci.

Mi sono chiesta se potesse essere considerato anche il luogo della sessualità, essendo quest’ultima parte integrante dell’identità di ciascuno di noi.

Corpo e sessualità

In questi anni, in cui l’imperativo dell’apparire sembra aver preso il sopravvento sull’essere, in cui al mostrarsi attraverso foto e “storie” sui social non sempre corrisponde l’autenticità della persona, quali messaggi veicola il corpo? E come li si può correlare alla sessualità?

Oggi viene rivendicato a gran voce il diritto di mostrarlo come “più piace”, sottintendendo il gusto personale di ciascuno, come “meglio fa sentire”: mostrarsi per giocare, per provocare, per denunciare, per far conoscere.

Corpo come oggetto

Il corpo dà l’impressione di aver assunto le caratteristiche di un oggetto, a volte sapientemente utilizzato e a volte brutalmente violato, e la sessualità sembra aver trovato nel corpo il suo tramite espressivo. Il suo luogo elettivo. Ma è sempre così?

Penso a chi possiede corpi che malattie o incidenti hanno trasformato, rendendoli inermi in parte o totalmente. Penso a chi, fin dalla nascita, possiede corpi che hanno malformazioni o deformazioni. Penso a chi, con il corpo, ingaggia guerre quotidiane perché sfugge al proprio controllo a causa di malattie psichiatriche o degenerative. Penso a tutti quei corpi che non posseggono l’etichetta stereotipata di “normalità” .

In tutti questi casi, il corpo è ancora il luogo della sessualità?

 

Conclusioni

Ritengo che non si possa ridurre la sessualità ad un’espressione del corpo, qualsiasi corpo si voglia prendere in considerazione, ne banalizzeremmo la natura stessa. La sessualità implica vissuti e agiti tanto differenti quanto complessi: è un aspetto unico se riferito alla singola persona, ma è anche un aspetto usuale perché accomuna tutti.

Il corpo è solo uno dei luoghi possibili, forse il più evidente, ma oggi più che mai è necessario riscoprire i tanti luoghi della sessualità per poterla vivere appieno in tutte le sue potenzialità.